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Leggere il profumo

L’epidermide senza profumo e una pagina bianca ascoltano i nostri silenzi, mentre la pelle profumata e le parole di un libro attraggono i nostri desideri e fanno esplodere le nostre emozioni.

Come veniamo assorbiti nella lettura di un libro fino al coinvolgimento totale e poi restituiti alla realtà arricchiti di nuove suggestioni, così il profumo può coinvolgerci e portarci in una storia e poi restituirci alla realtà impreziositi da nuove emozioni.

Quante volte dentro un testo abbiamo scoperto o ritrovato un profumo o tanti profumi, noti o dimenticati o addirittura sconosciuti; quante volte la memoria, dalla lettura di un testo o dalla percezione di un profumo ha aperto nuovi percorsi della nostra intimità. Sappiamo che «l’olfatto è il senso privilegiato della reminiscenza e dell’intimità. Esplora l’invisibile, l’inesprimibile, l’impalpabile».

Profumo e lettura scavano involontariamente nella nostra memoria e ci fanno ritrovare ricordi e aspetti della nostra identità. Risucchiati dalla lettura, esploriamo nuove sensazioni e attraversiamo spazi sconosciuti, ricordiamo luoghi, persone ed emozioni del nostro passato ed anche profumi. Dalle parole lette possiamo giungere al profumo, meglio ad atmosfere e suggestioni legate ad un certo profumo, mentre la percezione di un profumo può rimandare sia a ricordi sia a precedenti letture. È come una scorribanda tra parola, ricordo, profumo, emozioni: da tali relazioni si costituisce anche la nostra identità. Nella catena dei ricordi, nel passare dal presente al passato e viceversa si creano le storie nelle quali io sono il protagonista e delle quali sono artefice.

Come un testo viene letto e decodificato dai diversi lettori e ogni lettore ne ricava una sua interpretazione, così il profumo viene percepito con modalità diverse da coloro che lo indossano e da coloro che lo percepiscono su altri “indossatori”.

Come ogni lettore può affermare che c’è un libro fondamentale nella sua vita, così l’amante del profumo si sente legato ad una fragranza particolare, la sua fragranza; ma è altrettanto vero che varie possono essere le fragranze amate così come numerosi possono essere i libri importanti nella vita di una persona.

Questi sono senz’altro i legami più semplici ed evidenti tra profumo e testo, ma se approfondiamo la nostra indagine troviamo altri sottili, ma decisi collegamenti, soprattutto se prendiamo in considerazione un testo narrativo o poetico.

Una poesia e un profumo nascono da emozioni, trasmettono emozioni e suscitano nuove emozioni; il loro linguaggio è ricco di metafore, in particolare il linguaggio che parla del profumo rimanda contemporaneamente a sfere sensoriali diverse. Nella poesia e nel profumo sensi ed emozioni creano un intreccio forte, coinvolgente, che rimanda ad un ambito decisamente soggettivo ed emotivo.

Se poi da un lato prendiamo in considerazione, anziché una poesia, un romanzo o un racconto dal punto di vista della loro struttura narrativa, dei loro costituenti e dall’altro lato un “profumo d’autore”, possiamo paragonare le materie prime di quest’ultimo alla fabula del racconto, cioè alla ricostruzione in ordine cronologico delle sequenze; ma è solo con l’intreccio che le sequenze diventano racconto, accordo, solo con le “distorsioni” dell’intreccio si costruisce un’opera esteticamente coinvolgente.

«L’intreccio deforma artisticamente il puro rispecchiamento dell’ordine naturale dei fatti, mescolando, per così dire, in modi più o meno arditi, sia le sequenze della storia (avvenimenti, personaggi ecc.) sia le istanze del narratore (punto di vista, voce ecc.)»”.

Allo stesso modo il naso mescola anch’egli “in modi più o meno arditi” le materie prime e ci offre un’opera d’arte unica ed irripetibile. Infatti come scrive Edmond Roudnitska un profumo «è una composizione di diversi prodotti odorosi, diluita in una proporzione adeguata con dell’alcol etilico, propulsore necessario. Non è che una miscela perché prima di miscelare bisogna comporre. Comporre è innanzi tutto concepire una forma olfattiva originale e, a partire da questa concezione necessariamente astratta, preparare una formula di composizione che sarà lo scenario del profumo. Miscelando i componenti della formula, si realizza concretamente il supporto della forma olfattiva concepita. Affinché questa composizione abbia un valore artistico è necessario e sufficiente che i suoi costituenti siano deliberatamente scelti e proporzionati così da congiungersi in maniera significativa per dare una formula olfattiva specifica, cioè riconoscibile, interessante e armoniosa. Tutte queste esigenze, una volta soddisfatte, faranno di una miscela un profumo e del profumo un’opera d’arte».

 

Fonte: “Leggere il profumo”, di Ornella Pastorelli , Silvio Levi, Franco Angeli Editore

 

 

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